antiche tecniche di lavorazione del grano

La lavorazione del grano nella città dei Sassi

I Sassi hanno rappresentato soprattutto il mondo dei contadini e dei pastori.

Gli oggetti in mostra, spesso arcaici, sono stati utilizzati fino agli anni sessanta del novecento.

Fondamentale era il ciclo del grano. Iniziava con l’aratura del terreno, utilizzando sovente l’antico aratro chiodo, a trazione animale.

La mietitura avveniva con delle falci dalla lama dentata e proteggendo le dita e gli stinchi con ditali di canna e gambali di cuoio.

Il falcione era utilizzato per il fieno.

Dopo aver raccolto, le spighe andavano ammucchiate con delle forche, sminuzzate e ventilate con pale di legno, per separare il chicco dalla pula.

Alla fine il grano veniva passato attraverso setacci con buchi sempre più piccoli, utilizzati anche per i legumi.

Indispensabile per la commercializzazione era lo staio e la bilancia a piatto grande, la basculla.

Tutti gli oggetti di uso contadino e domestico sono oggi visibili all’interno dei tre ambienti grottali: appesi a parete, o esposti insieme agli arredi arcaici materani.

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